Il fashion show 2022 – 2023 inaugura l’anno accademico di Raffles Milano
ANNO ACCADEMICO 23/24: le novità
A settembre, Raffles Milano apre le sue porte agli studenti internazionali proponendo una didattica di eccellenza e sempre più protesa al futuro. Raffles Milano, infatti, trasferisce, con i suoi corsi e con le sue manifestazioni, un bagaglio culturale, tecnico e umano con cui i nuovi designer possono progettare non solo artefatti, ma anche il proprio ruolo, e partecipare, con competenza e consapevolezza, alla trasformazione del futuro del pianeta. Forte di più di 20 compassi d’oro nel corpo docente, Raffles annuncia l’accreditamento da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca dei corsi triennali in Fashion, Product e Visual Design. Il riconoscimento ministeriale assevera l’alto livello formativo dell’Istituto, prima sede italiana di un gruppo internazionale a ricevere l’accreditamento e in tempi così brevi.
RAFFLES MILANO FASHION SHOW 2022-2023
Come ogni anno Raffles Milano conclude il Corso triennale in Fashion Design e il Master annuale in Fashion Design & Business con uno show nel quale tutti gli studenti sono chiamati a sfilare con le loro creazioni in due performances molto diverse tra loro, a testimonianza della ricchezza creativa che ha trovato forma ed espressione nelle aule di studio e nel laboratorio di sartoria. Il Fashion Show, giunto alla sua quarta edizione, come le altre manifestazioni conclusive dei corsi triennali e Master, esprime la volontà di Raffles Milano di essere il luogo dove i migliori professionisti del design insegnano a giovani e talentuosi eredi non solo una disciplina, ma una visione del mondo e della società. Se prerogativa di Raffes Milano è il rapporto “one to one” con gli studenti che contraddistingue la didattica, i corsi di Fashion Design seguono questo orientamento fino alla presentazione della sfilata annuale.
MINIMAL COUTURE
Lo show del Corso triennale in Fashion Design, che conclude l’anno accademico e apre la stagione della Milano Fashion Week settembre 2023, ha un tema specifico molto peculiare e, apparentemente, contraddittorio: “Minimal Couture”. Gli studenti, durante l’anno, hanno studiato e analizzato i principali brand di moda che producono haute couture e hanno elaborato una versione personale di una sfilata di alta moda.
Per dare unità al lavoro finale si è deciso di prendere ispirazione da uno specifico couturier, molto conosciuto e amato anche oggi: Cristóbal Balenciaga, stilista spagnolo, internazionalmente considerato “the Graal keeper of elegance”. La genialità profonda e audace del maestro della haute couture e le sue visioni avanguardistiche, che si sono concretizzate in abiti divenuti classici, sono state la suggestione primaria delle creazioni degli studenti. Come sfida aggiuntiva e per legare il progetto alla contemporaneità, i docenti hanno chiesto di filtrare gli input di ispirazione attraverso i canoni del “minimal”, spingendo gli studenti a imprimere uno stile forte e rigoroso, rinunciando a dettagli eccessivamente decorativi e a personalismi che potessero togliere il focus sull’essenzialità estetica del progetto.
Il risultato finale ha portato alla realizzazione di una vera e propria collezione con uno stile compatto e riconoscibile, pur nella diversità di carattere che ogni studente ha espresso nelle singole creazioni. Lo show “Minimal Couture” è caratterizzato, infatti, da un’evidente assenza di decorazione, che permette ai volumi e ai materiali di essere protagonisti assoluti. Trattati astrattamente come fossero tele trasparenti, i modelli si concretizzano in tessuti evanescenti come la tarlatana, il crine e il tulle. In contrapposizione, nel caso di design più scultorei, si è ricorso a materiali più solidi, come la duchesse o il vinile a specchio, che permettono silhouette più rigide e definite. La collezione si arricchisce poi di ulteriori dettagli e materiali couture, come jersey metallici, fluidi e sinuosi, che valorizzano il corpo, o envers satin e lamé di lurex, che esaltano i volumi con giochi di ombre e luci. La collezione è caratterizzata inoltre da una palette cromatica in tema che prevede colori-non colori, come il nero, il bianco (con tutte le loro sfumature lucide e opache) e le varie declinazioni del metallo. La ricchezza creativa ed estetica del mondo “haute couture” è infine evocata da un’attenta stratificazione di dettagli e accessori: tocchi scenografici che definiscono una collezione che guarda al futuro con una profonda consapevolezza della tradizione.
DREAMING BOLD
Gli studenti del Master in Fashion & Business sono stati chiamati a sognare liberamente e immaginare situazioni e mondi utopici dove trova spazio la creatività più pura. Spesso i brand sviluppano pezzi scultorei che non sono indossabili nella realtà contemporanea, ma creano quel sogno da cui poi si sviluppa una proposta commerciale. La sfida è stata quella di immaginare viceversa una società in costante cambiamento dove sia possibile indossare delle opere d’arte. Nella Sala Napoleonica di Palazzo Serbelloni prendono vita undici creazioni originali che compongono una performance artistica, basata sull’utilizzo di capi e tessuti d’archivio donati da aziende che hanno a cuore il pianeta (Fulgar, Thermore, Candiani, Gruppo Colombo, Lampa, Lampo, Manteco, Goretex e Humana Vintage).
Lo spettacolo è stato progettato e realizzato da un team di docenti e allievi determinati a sviluppare una figura professionale che tiene contemporaneamente in considerazione i tre aspetti di un business consapevole: People, Planet, Profit. Il Fashion Show finale è la concreta espressione del metodo formativo di Raffles Milano, ispirato alla transdisciplinarità. Dialogo, ricerca di strade nuove e fiducia tra maestro e allievo sono alla base di un percorso di crescita individuale e collettivo che punta al futuro professionale. Una formazione che affronta i nuovi tempi, che prepara a viverli come naturale evoluzione del presente.